Cosa c’è di meglio di un buon pranzo al mare in compagnia per salutarsi prima dello stop estivo delle attività? Con la gita di ieri Viareggio si è conclusa per quest’anno l’attività di Cantastorie, il servizio dedicato alle persone anziane residenti nel Comune di Quarrata e gestito dalla Cooperativa Gemma.
Il progetto Cantastorie nasce nel 2007 grazie al sostegno della Fondazione Caript e della Banca di Credito Cooperativo di Vignole come proposta di attività ricreative e di animazione con l’intento di integrare la persona anziana nel tessuto sociale e favorire un percorso di socializzazione esterno alla famiglia. Da settembre a giugno Cantastorie accoglie anziani soli segnalati dai servizi sociali, ma anche privati cittadini che decidono di aderire alle attività. I posti disponibili sono limitati a 19 per motivi logistici, e da qualche tempo è attiva una lista di attesa per partecipare. Per due giorni a settimana, il lunedì e il venerdì, l’attività di socializzazione è caratterizzata dal pranzo al Parco Verde, un momento di convivialità e condivisione sempre molto apprezzato. Il mercoledì pomeriggio poi, l’attività si sposta sulla pista da ballo liscio del circolo ARCI di Bottegone! Il servizio è completamente gratuito, sia per quanto riguarda i pasti che sono forniti dal Comune di Quarrata, sia per il servizio di trasporto che è gestito dalla cooperativa.
Cantastorie non è solo un servizio alla comunità, non è un mero centro anziani in cui si aspetta lo scorrere del tempo. È un nodo di relazioni, una comitiva, un gruppo di persone che si vogliono bene. È un esercizio di ascolto fondato sulla voglia di recuperare tradizioni, usi e costumi tipici dei nostri luoghi e che rischiano di perdersi. Un contenitore di storie personali e di fatti del passato che fanno parte del nostro bagaglio culturale, di modi di dire, di vivere, e storie comunitarie raccontate con semplicità, come si fa in famiglia, in piazza, al parco, al bar del paese. Cantastorie è una ricchezza.
Poi la vita fa la sua corsa, e purtroppo ci si trova a dover dire addio a qualcuno che è stato importante, che è stato un amico o un compagno di viaggio. Sono stati tanti i nonni che abbiamo dovuto salutare in questi anni, ma oggi vogliamo ricordare la signora Ivana, colonna portante di Cantastorie che è venuta a mancare poche settimane fa. Ivana ha frequentato Cantastorie fin dai primi tempi, una donna sempre positiva nonostante la malattia e l’infermità: era una forza per tutti, la sua energia e la sua spontaneità rimarranno sempre nei nostri cuori. Vogliamo ricordarla attraverso le sue stesse parole, che abbiamo conservato nella lettera di addio che scrisse per l’amico Aldo, altro nonno di Cantastorie, quando venne a sapere della sua scomparsa.
Ciao Ivana, ci mancherai!
Lettera per Aldo
Verso la fine di Luglio, la Sandra entrò in casa e disse : “Zia, indovina chi è morto?”
“Non sono indovina” le risposi. “Chi è morto?” Lei mi disse “È morto Aldo!” ”Chi
Aldo?” “Aldo G.” rispose, “No non è possibile, io ho salutato Aldo qualche
settimana fa e godeva di ottima salute. Hai letto un manifesto?” “No! Soltanto
qualche riga scritta dalle sue figlie” che diceva così – oggi abbiamo accompagnato
nostro padre nel suo ultimo viaggio – “. Io non avevo più dubbi, allora era vero! Aldo
era morto.
Aldo se ne era andato via, zitto zitto, in punta dei piedi, senza far rumore, quasi
avesse paura di disturbare qualcuno. Perché?
Non trovavo risposta alle mie domande. Io non ti avevo mai visto prendere una
pasticca, mai ti avevo sentito dire “mi sento male”, e allora perché? Qualcuno mi
deve spiegare quello che ti è successo, un ictus, mi dissero, al Parco Verde. Nel mio
cervello solo due parole, Aldo è morto. Aldo ci mancherai. Ci mancherà la tua voglia
di vivere, la tua energia, la tua voglia di ballare, la tua gentilezza e soprattutto ci
mancheranno i tuoi dolcetti, che tu ci facevi con tanto amore. Noi ti ringraziamo per
aver passato quel breve tempo con noi. Tu Aldo eri una persona speciale, e
dimenticarci di te sarà difficile. Tu lo sai, per quel poco tempo che abbiamo parlato
insieme, non credo in tante cose: il paradiso, l’inferno il purgatorio, per me credo
solo sulla terra, credo anche però che l’anima non morirà. A me piace pensare che un
giorno ci ritroveremo tutti insieme (Io risorgerò, dice un cantico di chiesa).
Aldo ti devo dire addio da tutti coloro che ti sedevano accanto, a quel tavolo che i
nostri ragazzi ci apparecchiano con tanto amore. Ti salutano soprattutto Arianna e
Daniele e tutti gli operatori del Pozzo di Giacobbe. Io penso che la vita è un grande
mistero e di fronte alla morte non ci resta altro che inchinarci. Mentre ti scrivo questa
lettera, che tu non leggerai, il mio pensiero va nel tempo e mi domando: “Per chi
suonerà la campana la prossima volta?” Non si sa quando si muore e io ti dico “ci
penserò domani, domani è un altro giorno!” CIAO!!
Ivana, Carmela, Maria, Rosa, Elda, Francesco, Daniele R., Fabrizio, e tutti quelli
che ora non ricordo
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