Mercoledì 12 e giovedì 13 giugno abbiamo partecipato come Associazione al seminario di approfondimento “Reti, comunità e innovazione nel welfare” organizzato da Regione Toscana, Caritas della Toscana e Osservatorio Sociale Regionale.
Nella bella cornice dell’Istituto Salesiano di via del Ghirlandaio a Firenze, durante la due giorni si è discusso dei temi caldi che riguardano l’innovazione nel mondo del terzo settore, con particolare attenzione al tema del Welfare di Comunità, per il quale siamo stati invitati a intervenire.
In plenaria, durante la parte del seminario dedicata agli interventi su esperienze e buone pratiche, la nostra Presidente Daniela Gai e il consigliere di Fondazione Caript Lorenzo Zogheri hanno raccontato il percorso verso la Fondazione di Comunità di Pistoia che il Pozzo di Giacobbe, insieme a Fondazione Caript, Impresa Sociale Con i Bambini e molte realtà del terzo settore pistoiese, sta portando avanti da mesi. L’idea condivisa è quella di costruire sostegno sociale e di comunità sul territorio contando quasi esclusivamente su fondi di natura privata.
L’intervento è stato occasione anche per presentare brevemente H.E.R.O., il nuovo progetto quadriennale contro la povertà educativa nato da una lunga co-progettazione con numerosi soggetti del terzo settore e che ha visto l’ufficialità proprio in questi giorni. H.E.R.O. è un progetto di rete e di ampio respiro, un progetto che vuole inaugurare un sistema diffuso di contrasto alla povertà educativa e alimentare lo sviluppo e la coesione delle comunità presenti sul territorio, per realizzare il sogno di una Comunità Educante.
La discussione è stata approfondita successivamente nei gruppi di lavoro tematici, dove è stato possibile confrontare idee e visioni diverse sul concetto di comunità, oggi frammentato e fragile, a rischio dispersione, e sul quale è necessario un lavoro corale da parte di tutti gli attori del territorio. Si è discusso di co-progettazione e di rete, evidenziando criticità, come la competitività interna tra i soggetti che spesso è motivo di fallimento dell’idea progettuale, ma anche gli indiscussi aspetti positivi che un percorso di co-progettazione serio e coerente può portare alla comunità in termini di ricchezza di servizi offerti e rete concreta di sostegno. Appare evidente, per gli attori del terzo settore, la necessità di superare la mentalità di considerarsi semplici erogatori di servizi, mentre è doveroso tenere al centro la ferma volontà di agire per il bene comune della società. A questo proposito è dunque necessario coinvolgere e valorizzare in percorsi di co-progettazione anche le piccole realtà e i piccoli enti, quelli che conoscono bene il territorio e hanno un filo diretto con le persone che lo abitano, e che spesso, per mille ragioni anche di natura organizzativa e strutturale, tendono a rimanere fuori dai “grandi progetti” di rete.
Il nostro intento, in termini di progettazione, è quello di agire in una logica di trasformazione del sistema al fine di creare le condizioni per un vero cambiamento che rinnovi il modo di fare welfare a livello locale. La sperimentazione serve se aiuta a superare le micro progettualità e sperimentare nuovi percorsi di policy in modo integrato e permanente.
Questo seminario è stato per noi un’occasione importante di confronto e approfondimento sui temi che riguardano da vicino il nostro lavoro. Vogliamo ringraziare dunque Regione Toscana, Osservatorio Sociale Regionale e Caritas della Toscana per l’organizzazione, e tutti i relatori e i partecipanti al seminario per aver partecipato al dibattito e alimentato nuove idee e interessanti spunti di riflessione.
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