L’odore buono della terra umida, la vivacità dell’orto, le fronde degli ulivi. Il profumo del pane fatto in casa.
Serra, orto, oliveto, casa. Quattro luoghi semplici che diventano simbolo di riscoperta e opportunità di crescita.
Tra questi quattro luoghi si è svolta la seconda edizione del laboratorio di Ortogiardino del progetto SALI, che si è conclusa la settimana scorsa. Una prima versione invernale del laboratorio aveva già avuto luogo prima della pandemia, da novembre 2019 al febbraio 2020, e aveva coinvolto 8 persone, tutte residenti a Quarrata, mentre a questa seconda edizione hanno preso parte 5 beneficiari del reddito di cittadinanza provenienti dalla provincia di Pistoia.
S.A.L.I. è un progetto promosso dalla Società della Salute Pistoiese, finanziato attraverso i fondi del PON Inclusione – Avviso 3/2016, che prevede una serie di misure di contrasto alla povertà volte a favorire l’integrazione, nonché i progetti di riattivazione e di inclusione sociale per le persone beneficiarie del reddito di cittadinanza o che si trovano sotto la soglia di povertà.
Da aprile a luglio 2021, per due volte a settimana, ha preso vita il laboratorio di Ortogiardino presso la Casa della Solidarietà di Lucciano, un luogo speciale immerso nel verde delle colline del Montalbano. I beneficiari del progetto hanno trascorso molto tempo fra l’oliveto, la serra, la cucina della Casa della Solidarietà e l’orto situato a Vignole, ma non sono mancate le trasferte didattiche presso aziende agricole del territorio. La prima è stata da Vannucci Piante a Pistoia che ha riservato ai partecipanti un tour della nursery in cui hanno avuto modo di osservare varie forme di orti giardino. Poi c’è stata la visita all’Oasi Apistica Le Buche a Poggio a Caiano; qui i partecipanti hanno approfondito il mondo affascinante dell’apicoltura, settore già incontrato grazie a una precedente lezione su api, arnie e produzione del miele tenuta a Lucciano dall’apicoltore Francesco Bennati.
Gli argomenti trattati
SERRA
- Semina
- Ripicchettatura delle piante
- Preparazione delle piante per orto
- Preparazione delle piante per orto casalingo in vaso
ORTO
- Preparazione del terreno e concimazione
- Semine e trapianti
- Pacciamatura, impianti, irrigazione, rotazione degli ortaggi
- Interventi di manutenzione degli ortaggi
- Trattamenti antiparassitari
OLIVETO
- Gestione dell’oliveto e tempi di intervento
- Le fasi dell’olivo
- Forme e interventi di potatura delle piante
- Raccolta delle olive
- Frangitura
- Conservazione dell’olio
CASA
- Come fare il pane
- Le farine e come utilizzarle
- Biga, impasto, lieviti
- La schiacciata e la pizza
- Alcune ricette economiche
- Marmellata di agrumi
- Come fare le composte e le crostate
- Imparare ad usare in cucina le verdure di stagione e dell’orto con ricette semplici
In questi mesi i beneficiari dell’Ortogiardino hanno potuto sperimentare con le proprie mani molti aspetti della vita di campagna grazie al costante supporto dell’esperto Sergio Lomi dell’associazione Casa della Solidarietà. Sergio ha sempre cercato di trasmettere le sue conoscenze in questo settore, ma soprattutto ha costruito un percorso da fare insieme in modo serio, seppur nella semplicità, orientato a dimostrare che è sempre possibile imparare a fare cose nuove, e che anche se si è soli e un po’ ai margini della società si può e si deve recuperare dignità e autostima, anche attraverso le piccole cose, come una ricetta da provare in cucina.
L’aspetto più importante di questo percorso, infatti, non è tanto fornire delle nozioni o capacità specifiche, quanto riuscire a destare una certa curiosità di conoscenza, quella che ti fa venire voglia di alzarti al mattino perché sai che c’è qualcosa che ti aspetta. Una curiosità che piano piano diventa voglia di rimettersi in gioco e di imparare cose nuove, per migliorarsi, o anche solo per dimostrare a se stessi che si è in grado di farlo. Troppo spesso ce ne dimentichiamo, soprattutto quando la società chiude le persone in certe categorie che poi tende a “scartare”.
Ognuno dei partecipanti al laboratorio di Ortogiardino ha la sua storia e i suoi trascorsi. Ognuno si è messo in gioco con il proprio bagaglio di esperienze, con serietà e senza dare etichette o giudicare gli altri. E così si è creato un gruppo di lavoro affiatato, seppur eterogeneo.
Mario ha perso il lavoro anni fa, e viene a Quarrata partendo in bicicletta da Casalguidi. Parla poco Mario, ma i suoi occhi di ghiaccio dicono tutto quello che serve.
Pino vive a Sammommè, e due volte a settimana prende il treno e poi l’autobus per partecipare alle quattro ore di Ortogiardino. Questo è molto significativo, anche tenendo conto del suo vissuto; vuol dire che partecipare questa attività ha un impatto positivo sulla sua vita.
Stefano ha portato al laboratorio la sua grande passione per le foto e i video, un interesse che viene dal suo passato lavorativo. La vita ha cambiato bruscamente quelle che erano le sue abitudini, e riattivarsi a 55 anni facendo anche i conti con l’ipoacusia non è certo facile.
Mario P. ha sempre lavorato con la terra, nei vivai e in mezzo alle piante. Ma con l’età che avanza e qualche acciacco, anche lui si ritrova fuori dal mondo del lavoro.
E poi c’è Stefano B. che ha sempre fatto l’operaio, ma poi è rimasto senza lavoro a pochi anni dalla pensione. Con i consigli di Sergio ha imparato a fare il pane e ha riprovato la ricetta anche a casa, insieme a suo figlio.
L’Ortogiardino del progetto SALI è stata un’esperienza importante e positiva di riattivazione sociale, un percorso di 80 ore alla riscoperta di attività utili che si possono fare da soli, e che restituiscono dignità alle cose, e ci danno soddisfazione. Come un panierino di verdure dell’orto da portare a casa dopo ogni incontro, a ricordare che il cammino percorso sta davvero dando i suoi frutti.
Vogliamo ringraziare tutti i partecipanti che hanno dimostrato grande impegno in questa esperienza, vivendola con interesse e senza forzature. Grazie al nostro educatore Daniele, che ha seguito e coordinato il gruppo, ma soprattutto grazie a Sergio che si è speso moltissimo nel laboratorio, e nelle ore passate insieme ha saputo riaccendere nei partecipanti quella scintilla di curiosità che fa così bene all’anima!
Rispondi