I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSAp) sono disturbi che comportano difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Molti ragazzi manifestano questi disturbi in età scolare, e la loro comparsa può complicare i rapporti con lo studio e con la scuola.
All’interno del progetto WelComE esiste un laboratorio pomeridiano rivolto in particolare a ragazzi e ragazze che hanno difficoltà riguardanti i DSAp come dislessia, disortografia e discalculia.
Il laboratorio si svolge ogni pomeriggio presso la sede dell’associazione in via Fiume, e ad oggi coinvolge circa 20 studenti di ogni ordine scolastico. Nel 2020 ci sono stati 17 iscritti al laboratorio; nonostante i problemi legati alla pandemia, le attività sono andate avanti garantendo ai ragazzi la possibilità di frequentare in sicurezza.
Inizialmente le attività del laboratorio erano pensate solo per studenti con certificazione di DSAp, ma poi sono state allargate anche ai ragazzi che non hanno una certificazione ma presentano comunque difficoltà nel metodo di studio, che è l’aspetto principale che il laboratorio aiuta a potenziare.
L’obiettivo ultimo delle attività è infatti quello di aiutare i ragazzi a scoprire delle strategie di apprendimento proprio per la gestione di queste difficoltà, e aiutarli a raggiungere un sufficiente grado di autonomia nello studio.
Il percorso, guidato dalla psicologa Diletta Berrino, inizia con due incontri individuali che servono per instaurare una relazione tra psicologa e studente, e capire insieme quali sono le esigenze e i punti su cui lavorare. Poi gli incontri procedono a coppie o, prima della pandemia, in piccoli gruppi di tre/quattro studenti; si è scelta questa strada volutamente perché mentre in un rapporto “uno a uno” il merito dei progressi ottenuti può essere più facilmente attribuito alla presenza dell’educatore, attraverso gli incontri con impostazione ”di gruppo” lo studente ha modo di sperimentare un approccio più individuale allo studio, e quindi lavorare in prima persona per sviluppare sicurezza e raggiungere l’autonomia.
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