Il progetto L’IDEA si avvia alla sua conclusione, dopo un anno intenso e un po’ difficile a causa dei molti problemi organizzativi causati dalla situazione sanitaria. Il progetto ha visto infatti una rimodulazione rispetto all’impianto iniziale, proprio a causa della chiusura delle scuole imposta dai periodi di zona rossa che abbiamo attraversato.
Nonostante le difficoltà siamo comunque riusciti a portare avanti le attività principali previste inizialmente, come il coaching individuale e alcuni laboratori del Fab Lab, a cui si è aggiunto un lavoro collettivo portato avanti con gli incontri nelle classi prime e seconde del De Franceschi – Pacinotti, e i progetti individualizzati per due studenti sospesi fino alla fine dell’anno scolastico.
In questo anno abbiamo lavorato sulla motivazione, sulle relazioni con gli altri, sulla percezione di sé stessi e degli altri, sugli stereotipi, sulle dinamiche di gruppo, sulla scuola, sulle prospettive di vita. Sulla rabbia e la frustrazione, sulla violenza, sul sentirsi sbagliati, sulla possibilità di scelta. Insieme ai ragazzi abbiamo provato a riflettere sul fatto che sono proprio le nostre scelte a definire chi siamo, non le nostre capacità o quello che gli altri pensano di noi. E che non dobbiamo per forza aderire all’etichetta che qualcuno ci ha messo addosso. Il fatto è che si ha sempre la possibilità di scegliere la propria strada, di scegliere da che parte stare; a scuola, come nella vita.
Forse non tutti hanno tratto il meglio delle ore passate insieme, ma se quello che abbiamo costruito in questi mesi è servito anche solo a uno di questi ragazzi, è già un risultato. Parziale, certo, insufficiente, ma comunque un inizio. I cambiamenti funzionano così; cominciano piccoli piccoli da minuscoli eventi, sono lentissimi e sembrano non realizzarsi mai. Ma che bellezza quando, poi, all’improvviso, guardandoci allo specchio ci vediamo migliori.
Grazie infinite a tutti gli insegnanti, gli educatori, gli operatori che hanno sostenuto L’IDEA partecipando a questo ambizioso progetto, grazie alla Chiesa Valdese che ha finanziato parte delle attività con l’Otto Per Mille, e grazie ai ragazzi per aver intrapreso con noi questo viaggio.
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