In questa situazione di emergenza ci sono poche parole da dire.
Più che altro ci si ascolta, ci si abbraccia, e si lavora fianco a fianco finché non c’è più luce.
Si condividono racconti di paura e disperazione, ci si dice che stavolta è dura ma che si passerà anche questa, si prova a ridere per lenire lo sconforto.
Fa male vedere le strade della nostra città invase dal fango, e poi da oggetti da buttare.
Oggetti che fino a ieri erano casa, ricordi, vita.
Fa male vedere tutto un territorio martoriato così, e un’intera comunità che soffre.
Ma in mezzo al disastro e alla devastazione ci sono elementi di profonda bellezza e di grande valore che dobbiamo cercare di cogliere e portarci dentro. Squadre di giovani ricoperti di fango che aiutano dove e come si può. Sconosciuti che sbucano dal nulla e aiutano a spostare, pulire, spalare. La città che si organizza in un centro di raccolta di primo soccorso con le associazioni del territorio.
Braccia, cuore, conforto, tanta umanità.
Come associazione di volontariato, anche i nostri operatori e volontari stanno aiutando come possono, dando una mano al centro di raccolta per l’emergenza allestito al Polo Tecnologico.
Siamo vicini a tutti coloro che sono stati colpiti dall’alluvione, e siamo pronti a fare la nostra parte per risollevarci e ricostruire.
Come sempre, insieme.
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