Il 21 marzo di ogni anno le piazze d’Italia si riempiono di persone che sfilano in silenzio, pacificamente, per ricordare le vittime innocenti delle mafie. E poi quel silenzio si rompe e diventa un canto lunghissimo, quando dal palco vengono letti uno ad uno i nomi delle vittime, un elenco di nomi e cognomi che purtroppo si allunga ogni anno di più. È importante chiamare per nome queste persone, vittime innocenti, persone comuni che hanno perso la vita per lo stesso motivo di altre che ricordiamo più facilmente.
Il primo diritto di ogni persona è quello di essere chiamato per nome: lo ha ribadito ancora una volta Don Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, domenica scorsa in tv.
E allora la marcia di Libera, nata dal dolore di una madre che non sentiva pronunciare il nome del proprio figlio, Antonio Montinaro, morto insieme al giudice Falcone di cui era caposcorta, ogni anno nel primo giorno di primavera, ricorda tutte quelle persone, pronunciando il loro nome a voce alta.
Nel 2017 con voto unanime alla Camera è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, e oggi l’elenco dei nomi letti nelle piazze conta 972 persone, ma si conclude sempre con una frase significativa: “A loro, e a tutte le vittime innocenti delle quali non abbiamo ancora notizie, va la nostra memoria e il nostro impegno”.
Oggi, 21 marzo 2019, Libera celebra la XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, e ha scelto il Nord Est come meta di quest’anno, con Padova come città principale. Ma le manifestazioni avranno luogo contemporaneamente in tante piazze d’Italia, e nel mondo.
Quest’anno purtroppo non siamo riusciti, come associazione, a partecipare alla marcia di Libera; ma ugualmente oggi ci uniamo a tutti coloro che sono nelle piazze, e rinnoviamo la nostra ferma volontà di mantenere viva una memoria che si fa impegno quotidiano.
“Perché è in quelle vite spezzate, in quell’innocenza violata, in quella memoria ogni anno solennemente rinnovata che affondano le radici di un impegno teso alla costruzione di una società libera dalle mafie, dalla corruzione e da ogni tipo di malaffare.”
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